Il colpo di stato in Turchia pianificato su WhatsApp?

Il colpo di stato in Turchia pianificato su WhatsApp?


Al Jazeera araba, nella giornata di ieri, ha rivelato che il piano per il tentato colpo di stato in Turchia sembrerebbe essere stato pianificato mediante una serie di conversazioni attraverso una nota applicazione di messaggistica.

Immagine dei presunti messaggi WhatsApp relativi al colpo di stato

 I messaggi mostrati dall’organo di stampa con sede in Qatar, scambiati su di una conversazione di gruppo WhatsApp, sembrerebbero rilevare come i golpisti turchi tentarono di impadronirsi del potere destituendo il Governo democraticamente eletto.

Nella conversazione si discute circa l’applicazione della legge marziale, si impartiscono ordini per consentire ai veicoli di lasciare Istanbul, ma non di entrare in città attraverso i ponti sul Bosforo, nonché si comunica la lista dei funzionari turchi e delle figure militari da arrestare al più presto possibile.

La conversazione comprendeva anche le regole di ingaggio impartite ai reparti militari che prevedevano di impiegare il fuoco diretto sulla polizia nel caso in cui vi fosse stato il tentativo di fermare il colpo di stato militare. Un altro messaggio conteneva l’ordine di colpire l’hotel in cui venerdì dera si trovava il presidente Recep Tayyip Erdogan. Erdogan soggiornava nella località turistica di Marmaris, sulla costa sud-occidentale della Turchia, per un periodo di vacanza e sembra abbia lasciato l’hotel 30 minuti prima che fosse colpito dall’attacco; ha poi usato il suo telefono cellulare per chiamare la CNN turca per sollecitare la popolazione a scendere in strada e resistere al tentativo di colpo di stato.

Se questa notizia fosse confermata dimostrerebbe come la diffusione delle nuove tecnologie di comunicazione e la rete, tanto contrastate dallo stesso Erdogan, abbiano giocato un ruolo fondamentale nella conduzione di questo golpe, per entrambe le parti.

Ultimamente si fa strada la notizia che il golpe posse essere stato organizzato dallo stesso Erdogan al fine di rafforzare la propria popolarità, poter procedere con maggiore disinvoltura nell’attività di “pulizia” dei propri contestatori e attuare il progetto di adottare un sistema presidenziale; noi crediamo più verosimile la possibilità che il colpo di stato sia stato effettivamente organizzato da una fazione all’interno dell’apparato militare, ma che l’intelligence, vicina ad Erdogan, fosse perfettamente a conoscenza dei piani eversivi, ma che il presidente abbia preferito lasciare attuare le fasi iniziali del piano, piuttosto che agire in forma preventiva.

Il link alla notizia originale su Al Jazeera.

Il video che mostrerebbe i presunti messaggi dei golpisti scambiati sul gruppo di WhatsApp:

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