Red Wing Operation: storia di una missione da dimenticare
A pochi giorni dall’uscita nei negozi del DVD – BD di “Lone Survivor”, il noto film del regista Peter Berg che racconta le fasi salienti dell’operazione “Red Wing”, proviamo con questo post ad evidenziare alcuni errori tattici che, a nostro avviso, hanno contribuito a compromettere la missione in maniera sostanziale.
Consigliamo a chi ancora non avesse visto “Lone Survivor” o a chi intendesse leggere il libro scritto dall’ex-Seal Marcus Luttrel, da cui il film è stato tratto, di non proseguire nella lettura di questo articolo in quanto le considerazioni che seguono trattano compiutamente alcuni aspetti della trama.
Ci troviamo nella provincia di Kunar, tra le montagne dell’Afghanistan. Corre l’anno 2005 e la US SOCOM (U.S. special operation command) affida ad una unità degli United States Navy SEAL , una missione con il compito di monitorare unità della milizia anti-coalizione ed accertare la presenza del relativo capo, Ahmad Shah, (un capo talebano che comanda un gruppo di ribelli noti come la “Tigri di Montagna”).
Si ritiene che Ahmad Shah sia rintanato in un villaggio ad ovest di Asadabad, vicino al confine con il Pakistan, protetto da una milizia di talebani. Poco dopo l’infiltrazione nella zona obiettivo, il team dei Seal viene avvistato da tre pastori di capre, inizialmente catturati e poi rilasciati. Si ritiene che i pastori, immediatamente dopo il loro rilascio, segnalarono la presenza dei combattenti SEAL alle truppe talebane; ne seguì un intenso scontro a fuoco che determinò la morte di tre dei quattro membri della squadra e l’abbattimento di un elicottero, inviato in supporto, con 16 persone di equipaggio; determinando il completo fallimento dell’operazione Red Wing.
Commentare una missione di questo tipo a posteriori, comodamente seduti su una poltrona, potrebbe sembrare un esercizio del tutto inutile e per alcuni versi irrispettoso nei confronti di chi ha combattuto tanto eroicamente, tuttavia riteniamo che al di là della retorica, possa essere interessante confrontarci con i nostri lettori su alcuni aspetti tattici che ci lasciano – quantomeno – perplessi, soprattutto in relazione all’elevato grado di preparazione che contraddistingue gli operatori dei SEAL.
Riteniamo che l’operazione Red Wing, nonostante la sua delicatezza ed importanza strategica, fosse viziata da anomalie rilevanti già a livello di pianificazione; era noto che la copertura radio/satellitare in zona operazioni era scarsa (lo si evince anche da quanto riportato durante il briefing pre-missione) e che avrebbero potuto verificarsi dei “mancati contatti”; posto che le comunicazioni in ambito tattico rivestono un’importanza che definire essenziale è un eufemismo, occorre rilevare che dal momento in cui il team ha constatato l’impossibilità di stabilire un contatto intelleggibile con il JTOC, su entrambi i sistemi disponibili (la radio primaria e il telefono satellitare iridium che costituiva il dispositivo di back-up) la missione avrebbe dovuto essere immediatamente abortita, con la tempestiva attuazione del piano contingente di esfiltrazione – ammesso e concesso che fosse stato previsto. Un corretto trasferimento delle informazioni di missione avrebbe consentito una precisa e rapida localizzazione del team, nonchè una caratterizzazione della forza nemica, in termini di composizione, localizzazione e armamento che avrebbe evitato – forse – l’abbattimento di un elicottero della QRF (Quick Reaction Force), colpito da un RPG. Quali alternative si sarebbero potute considerare, in sede di pianificazione?
Ce ne vengono in mente due: prevedere una seconda squadra da posizionarsi in zona sufficientemente lontana dall’area di operazioni, ma in grado di rimanere in contatto con il team operante, con collegamento “diretto” punto-punto, così da costituire un “ponte” di collegamento con il Tactical Operation Centre; oppure disporre di un mezzo aereo, orbitante ad alta quota, con le medesime funzioni.
Passiamo al secondo accadimento – che riteniamo – abbia influenzato in maniera determinante gli eventi successivi; ci riferiamo ovviamente, all’incontro con i pastori. Viene da chiedersi come possa essere possibile che una pattuglia di SEAL, in ricognizione, non sia riuscita a rilevare per tempo l’avvicinamento di tre pastori con al seguito un piccolo gregge di pecore, senza avere il tempo peraltro, di attuare movimenti elusivi per garantirsi la necessaria “invisibilità” sul campo. Ovviamente la trasposizione cinematografica, per esigenze di sceneggiatura, avrà calcato sicuramente la mano sulle modalità con cui ha avuto luogo lo sgradito “incontro”, come del resto ha fatto in altre occasione (vedasi le roccambolesche cadute che avrebbero lasciato a terra qualsiasi essere umano), ma è indubbio che lo stesso è avvenuto e non sarebbe mai dovuto avvenire.
Qui entrano in gioco i principali errori di valutazione e di leadership. A questo punto appare chiaro che la missione risultava essere definitivamente compromessa, essendo venuti meno i presupposti di “furtività” previsti per quel tipo di impiego. Si rilevò del tutto errata la scelta, ampiamente discussa tra i membri del team, di rilasciare gli ostaggi; tale rilascio, infatti, si dimostrò essere pregiudizievole per la loro stessa sicurezza, in quanto la successiva imboscata è attribuibile, con ogni probabilità, alle informazioni che i pastori fornirono ai talebani presenti al villagio. Se da un lato le regole di ingaggio e il diritto internazionale umanitario, oltrechè motivazioni etiche, impedivano di passare per le armi civili disarmati, dall’altro risultava estremamente rischioso lasciarli in libertà; tale situazione, configurabile in quello che la nostra giurisprudenza identifica come “stato di necessità”, avrebbe fatto propendere per l’ipotesi che avrebbe causato il male minore agli ostaggi e avrebbe garantito una maggiore probabilità di soppravvivenza per il personale operante, ovvero immobilizzare sul posto gli ostaggi, legandoli e imbavagliandoli, ed esfiltrare durante il periodo che sarebbe intercorso tra il momento in cui, al villaggio, avrebbero dato l’allarme per il mancato rientro dei pastori ed il momento del loro ritrovamento.
Da anni vi sono pareri controversi circa l’effettivo numero di talebani che costituì la forza di interdizione e che prese parte ai combattimenti; molte fonti attestano questo numero sulle 8-10 unità, altre arrivano a contarne 80, numeri ben più ridotti rispetto a quelli dichiarati da Luttrel (circa 140). E’ da considerare che Ahmad Shah non era un obiettivo di alto livello – forse nemmeno di medio – tenuto conto che era appena entrato “nel radar” delle Special Operations, pertanto è lecito immaginare che disponesse di un limitato numero di ribelli sotto il suo comando; circostanza poi confermata da successive attività di intelligence e da video difussi dallo stesso terrorista. 140 elementi è un numero decisamente considerevole, soprattutto in relazione al territorio in cui si trovavano; l’Afghanistan è un territorio scarsamente popolato, oltre la valle del Korengal è praticamente “un deserto”, i pochi abitanti dei villaggi faticano a procurarsi i viveri necessari al loro sostentamento, appare quindi quanto meno singolare la presenza di una forza così numerosa.
Tuttavia non necessariamente la disparità deve essere stata numerica, la disparità può essere stata determinata dall’interazione di numerosi altri fattori, quali ad esempio la perfetta conoscenza dei posti da parte dei talebani, il loro buon acclimatamento e allenamento alle alte altitudini che unitamente alla limitata quantità di equipaggiamento, ne hanno favorito la velocità di movimento. La disparità è ricercabile anche nel maggiore volume di fuoco da parte degli “insurgents” (Ak47, mitragliatori, RPG-7), mentre il team era sprovvisto di qualsivoglia arma di squadra per il fuoco di soppressione. E’ evidente quindi una sottovalutazione delle capacità belliche del nemico, almeno in questo caso.
In ultimo – anche se forse è l’aspetto più grave, in quanto evidenzia profonde lacune a livello di gestione strategica – è da rilevare la mancata pronta risposta della QRF. In primo luogo si diede avvio alla procedura di allertamento solo al terzo “mancato contatto” e non al secondo come era stato pianificato in sede di briefing e successivamente per i ritardi dovuti all’indisponibilità di elicotteri UH-64 Apache (che data la rilevanza della missione avrebbero dovuto essere mantenuti “ready”), nonché l’assenza di copertura aerea durante tutte le fasi della missione.
Lasciamo la parola ai nostri lettori… cosa ne pensate? qual’è la vostra opinione riguardo questa valutazione? cosa aggiungereste o cosa contestereste?
A voi la parola!
Preso dalla foga del film non avevo valutato questi aspetti… interessanti le vostre valutazioni. Quindi, mi pare di capire, che l’unico errore commesso dalla squadra sia stato quello di rilasciare i pastorelli, gli altri sono errori di chi ha studiato la missione, giusto?
Ciao Carlo e grazie per il tuo commento.
Premettendo che le nostre valutazioni sono espresse a titolo completamente personale, basandoci esclusivamente su quanto riportato da fonti aperte, riteniamo che l’errore più grave per un team di Navy SEAL sia stato quello di farsi individuare dai pastori, da lì tutto il resto che ne consegue.
Un caro saluto e (se ti va) continua a seguirci 🙂
Max
A parer mio questa missione è fallita probabilmente anche dal fatto di aver sottovalutato i pericoli e le condizioni del luogo . Sono dovuti tornare in una bara 19 persone se non sbaglio e tutto per una missione non fondamentale . Luttrel deve ringraziare l’afghano che lo ha tratto in salvo altrimenti la carneficina sarebbe stata completa
Pivelli che credevano di spaventare guerriglieri addestrati in anni di combattimento. L’abbattimento del Chinook, privo di una qualsiasi copertura, era cosa scontata visto la capacità di manovra di una simile “balena volante”.
Dopo la seconda volta che ho rivisto lone survivor mi sono apparsi anche a me questi “errori” da parte di un team di navy seals esperti.
Ovvio, dietro una scrivania tutto sono buoni a criticare ma sul campo la questione é diversa, concludo dicendo che secondo me Lone survivor é un bellissimo film girato bene e nei minimi dettagli!
Bel film. A parte tutte le cinsiderazioni, lasciare andare i pastori e’ stata una leggerezza che si è dimostrata determinante per il fallimento della missione. Non fatelo più. E grazie per quello che state facendo
Ma poi , il talebano ricercato e’ ancora in circolazione?
valutazioni perfette le stesse che ho fatto io durante il film, nemmeno un drone a coprire il team, poi che senso ha se sapevi che le comunicazioni erano quasi impossibili?? anche se mi sembra altamente impossibile che per le comunicazioni non c’era modo di risolverle prima dell’infiltrazione, poi un secondo team distaccato in loco armato in modo più pesante in comunicazione con il team primario in caso di appoggio perchè non lo hanno pianificato?? che i talebani fossero 8-10 è improbabile credo che erano sulla 20 di unità, non si muovono mai in gruppi poco numerosi ma nemmeno in 200 , volendola fare pessimistica potevano essere in 30… sono stato in quelle zone durante gli anni del militare cioè 8 anni fa e conosco bene quei postacci…per quanto riguarda la decisione la cosa giusta da fare se volevano continuare una missione già di suo sbagliata era quella di sopprimere gli insorti ( avevano una radio per avvisare i talebani quindi fiancheggiatori a tutti gli effetti) anzi nel film quel ragazzo appare come ostile sembrava un giovane soldato talebano o quanto meno ha dimostrato di essere pro talebani spudoratamente, credo comunque un esagerazione cinematografica… delle cadute non ne parlo nemmeno una gran cazzata si sarebbero rotti tutte le ossa compreso il cranio, altra cagata devi recuperare un team in zona ostile e vai con CH-47 Chinook?? con quegli elicotteri non potevano garantire nessuna copertura aerea, gli apache sarebbero stati l’opzione giusta,
Ho appena visto il film bellissimo, ricco di particolari estremamente reali, (tranne l’estrema resistenza ai colpi di arma da fuoco (in calibro da guerra ) e le cadute irreali)una domanda, se avessero tenuto come ostaggi i tre pastori fino alla exfiltration????
Salve,
non restisto alla tentazione di fare un commento. Ho visto il film ieri sera e non appena concluso ho pensato esattamente ciò che è sintetizzato in questo bell’articolo. Soprattutto in merito alla errata pianificazione della missione per quanto attiene soprattutto gli aspetti della comunicazione.
Mi è sorto un atroce dubbio sul fatto che i navy seal non fossero in grado di conoscere le zone coperte e quelle non coperte dal segnale satellitare. Mi domando, e riferendomi al collegamento tramite satellitare (quindi quello di back-up), i N.S. non avrebbero dovuto assicurarsi la presenza del satellite per la comunicazione? Dico una cosa senza senso?
I cellulari sateliltari funzionano grazie alla presenza dei satelliti in prossimità dei luoghi di utilizzo no? Allora forse il comando avrebbe potuto avere un liason officer, chessò presso la Nasa o chssa dove, che gli avesse dato l’assicurazione che la copertura fosse garantita? Ok siamo nel 2005 stiamo parlando di 9 anni fa e la tecnologia fa passi da gigante anche in pochi mesi….
In merito ai droni che qualcuno ha citato, mi chiedo se in quel periodo fossero già utilizzati….
Aggiungo altre osservazioni.
L’opzione “legare gli ostaggi e rientrare così in tranquillità” era una delle tre opzioni, ma non fu neanche considerata perchè se non ricordo male gli effetti erano identici al fatto di eliminarli direttamente poichè uno dei N.S. aveva osservato che nottetempo gli ostaggi sarebbero stati sbranati dai lupi quindi essendo l’ipotesi del “sacrificio a morte lenta” completamente aborrita da un soldato le alternative restavano o eliminarli subito o rilasciarli. Ma mi associo a quanto detto da un commentatore: e se li avessero portati con loro per almeno 2-3 ore di tragitto? Li avrebbero allontanati dal villaggio… mah… considerazioni veramente difficili da farsi.
Sono passati decenni ma la tecnologia non ha permesso in modo totale la possibilità della conoscenza di territori stranieri e ostili, in Vietnam fu un massacro perchè il territorio era sconosciuto e ostile ma mi sembra che in territori come afghanistan e iraq non è che si sia fatto molto di più per raggiungere certi obiettivi.
Infine mi associo con chi ha considerato irreali quelle cadute, veramente allucinanti … e aggiungo che hanno preso anche troppe pallottole e poi raddrizzare una frattura ossea esposta…. mah non so quanto c’è di vero in tutto il film però io credo che il regista abbia avuto la consulenza reale di Luttrell quindi….
Dimenticavo, ritengo personalmente che la morte dei 16 NS dntro il Chinook sia stata una vera sfiga; la mia considerazione è giustificata dalfatto che il talebano che a distanza magari ravvicinata ha ucciso il N.S. che si era accasciato all’albero (credo il terzo ucciso in ordine di film) soltanto al terzo colpo lo ha centrato in fronte…. immaginate un soldato talbano con stesse caratteristiche “balistiche” che al primo RPG non solo centra ma addirittura fa entrare il missile dentro l’elicottero…. si sicuramente saranno stati addrestrati ma ….fatemelo dire…. che maledetta sfiga!!
Un abbraccio.
È un film Che cazzo pretendete? Tanto che fate gli esperti Loro sono morti!
Salve a tutti,
Ho visto il film ieri sera e avendo appreso che si trattava di una storia ispirata a fatti realmente accaduti, ho navigato un po per approfondire. Ho trovato interessante e giusta l’analisi fatta dall’autore di questo blog e la condivido appieno. Infatti, ciò che salta subito agli occhi é la imprudente gestione dei pastori prigionieri.
Scartando l’opzione “soluzione definitiva” ritengo che sarebbe stato più appropriato immobilizzare il vecchio ed il bambino, ritenendoli di pericolosità inferiore, e avrei sequestrato il giovane che era palesemente intenzionato a dare l’allarme. Priorità, ristabilire le comunicazioni. Una volta concordata un’estrazione, unica cosa da fare perché la missione era compromessa, avrei liberato il giovane affinché potesse tornare dal vecchio e dal bambino.
É superfluo dire che la logistica e il servizio di intelligence é mancato a priori e a posteriori, al secondo mancato appuntamento doveva scattare l’intervento delle forze di supporto e almeno un elicottero apache doveva essere sempre reperibile e con il pieno di carburante.
Purtroppo non é il primo conflitto dove gli americani prendono le cose un po troppo alla leggera e alla fine c’è sempre qualcuno in prima linea che ne fa le spese…
ragazzi è da quando ho visto il film che mi documento a più non posso…. soldati semplici, o navy seal che es siano sono state delle persone prese da paura, emozioni ecc…. per cui ci starebbe pure la volontà di non voler uccidere i pastorelli… tuttavia dobbiamo ricordarci che è un film TRATTO da una storia vera ( e questo un po mi dispiace perchè mi piacerebbe conoscere la versione reale e integrale) per cui quello che è successo su quelle montagne afghane ai noi lo possono sapere solo il gruppo di navy seal i politici americani e Dio. detto questo un piccolo cenno in merito alle cadute dai dirupi: saranno anche non reali quelle cadute ma andate a vedere gli addestramenti dei navy seal e poi capirete molto di più!
Giovane e vecchio da fare fuori e il bambino da immobilizzare…STOP!!!
A parte il rispetto per i caduti… è difficile arrivare ad una conclusione di cosa sarebbe stato giusto o sbagliato. Probabilmente bisognerebbe sempre pensare all incolumità del gruppo e della missione gia sfigata indi per cui forse sarebbe stato da legare il bambino e uccidere ragazzo e anziano.o almeno il primo di sicuro non prima di aver sequestrato la radio, che avevno con loro.cmq sia pace e un ricordo a tutti i caduti.
Avrei legato i tre pastori agli alberi e lasciato Axelson e Luttrel a sorvegliarli.
Il tenente Murphy e l’operatore radio Dietz avrebbero potuto così salire sulla cima per ristabilire il contatto radio con la base e avviare il recupero.
Poi quando fossero stati sicuri del tempo necessario agli elicotteri per arrivare sul luogo del recupero, avrebbero potuto farsi raggiungere da Axelson e Luttrel sulla cima dicendogli di portarsi dietro solo il ragazzino pastore lasciando gli altri due legati. Infine prima di salire sugli elicotteri avrebbero così liberato il pastorello che si sarebbe precipitato a liberare gli altri due rimasti legati.
Ma il tempo necessario a raggiungerli avrebbe comunque permesso l’allontanamento dell’elicottero dalla zona in sicurezza e con tutti i seals.
Ma come già ben detto da altri sopra :
1) è assai facile fare ipotesi su un azioni di questo genere stando seduti comodamente in poltrona;
2) non ero lì è quindi non posso sapere cosa sia successo esattamente;
3) in un operazione di questo tipo il clima mentale e lo stato di percezione delle cose cambiano e di parecchio rispetto a quelli nella normale condizione di vita quotidiana.
Quindi probabilmente le decisioni prese dall’Ufficiale al Comando sono state le migliori al momento e nella situazione in cui si trovava l’Unità sotto la Sua responsabilità. E questo non è in discussione. Hanno fatto quello che dovevano fare !
Pastori e Pecore, cose già viste (o lette) in Pattuglia Bravo Two Zero,
Leggerezza in pianificazione, mi pare strana per operatori (sia sul terreno che logistici) di così alta formazione.
Io ho una mia teoria, ovvero che le cose siano state modificate in fase di “divulgazione”, a coprire errori di diverso tipo che non sono così “political correct” o che metterebbero alla luce aspetti che è bene non divulgare.
Onore ai caduti in ogni caso.
Mi pare di capire dai commenti che nessuno di voi (tranne un’anonimo, ma da confermare) è stato al comando di altri uomini e tantomeno in azione. Chiedo cortesemente di non aggiungere altro su questa o altre missioni, che ci siano caduti o meno. Considero questo rispetto come un Vostro minuto di silenzio. Per quanto riguarda il Film potete commentare tutto ciò che volete.
Concordo
Essendo impegnati in molti fronti evdentemente le loro risorse non sono quelle che noi tutti pensiamo .era una missione di ricognizione valutare la presenza di un obbiettivo una volta individuato molto probabilmente avrebbero usato tutte le risorse necessarie aerei elicotteri ecc daltronde aonche se americani non possono andare in giro a fare quel cappero che gli pare sono sempre ospiti in un paese che non e’ il loro.la balena volante si e trovata li in rinforzo senza sapere l a gravita effettiva della situazione infatti alla fine si sono mossi in massa per salvare un soldato.per quanto riguarda il gregge vi assicuro che che se io da una parte di una cime e un altro dall altra incamminandoci entrambi verso la cima e cantando ad alta voce ci accorgiamo l uno dell altro solo quando siamo faccia a faccia.la mia domanda e’: dopo aver perso un elicottero con tutti a bordo ,una squadra di ricognizione e dopo aver ricevuto credo le immagini fotografate e messe su portatile perche’ non sono andati a radere al suolo quella base?per quanto riguarda a quei poveri soldati in ricognizione hanno pagato in prima persona ma sono morti con la coscenza pulita e da Uomini ma Uomini con la U maiuscola perche’ hanno rispetto per la vita degli altri non per laddestramento ricevuto o per l eroismo dimostrato.altri loro colleghi sparano soltanto perche’ stai tirando fuori un fazzoletto e non parlo di soldati che si trovano sul campo tesi e in situazioni di rischio ma di elicotteristi a centinaia di metri di distanza che sparano su persone e auto à caso con scuse ridicole
Con tutto il rispetto possibile,credo che tra le righe del film trapeli il messaggio “subliminare” meno pulito..E che finora è sfuggito (oppure no) ai più..Al momento della cattura dei pastori, il giovane riesce quasi a sfuggire ai Seal..Parliamo di Seal..corpi speciali gente con gli attributi d’acciaio e legame fraterno con la squadra la cui incolumità viene prima di tutto,sapevano che la liberazione degli ostaggi l’avrebbe messa a rischio certo.Probabilmente i pastori concimano l’Afhganistan da qualche anno, ma uno di loro è riuscito a sfuggire e ha allertato le truppe ribelli..In vantaggio d’armi e conoscenza del territorio.Il resto è storia..
Bel film l ho rivisto anche 2 volte. unica pecca: i salti che fanno fracasssandosi sui sassi…. direi che francamente è difficile sopravvivere dopo aver sbattuto la schiena e la testa. comunque a parte quello dal film si evince che l errore è stato ovviamente lasciare liberi i pastori…bastava tenerli catturati per tutta l’incursione, poi alla fine quando l’elicottero ti veniva a riprendere li liberavi…..
P.S
Luoghi inimmaginabili e montagne sconfinate col nulla, paese poveri, guerriglieri con idee estremiste….. lasciamole al loro destino, non esiste che perdano la vita migliaia di giovanni ventenni americani…. basta
I 3 pastorelli andavano neutralizzati……… onore a seal , grazie per quello che fate ogni giorno !!!! R.I.P HERO
Non ho una preparazione militare ( pur avendolo fatto ) da poter giudicare l’operato di gente preparata al combattimento come i SEAL , ma trattandosi di guerra ,( e non di gioco ) , non avrei rischiato la vita dei miei in cambio della vita dei pastori , vecchi o giovani che fossero . ma in realtà è stata una missione suicida , e per che cosa ? rilevare se ci fossero quattro cazzoni di talebani . Missione sbagliatissima , senza copertura . Bisogna comunque , al di la del film verificare se la raccontano giusta . Però tutto il rispetto per i poveri caduti sul campo .
Dal mio punto di vista ci sono stati si degli errori di valutazione in fase di preparazione della missione, ma anche una catena di eventi catastrofici. La copertura aerea quale ponte radio da parte di un C130 U Spectre c era ad inizio missione ma poi non ricordo per quale motivo la cannoniera e dovuta rientrare alla base. Non dimentichiamoci che i seals sono addestrati a questo tipo di missioni per un comune mortale suicide, ma abituati a sopravvivere e sparire per giorni se necessario.
In questo caso secondo me non ci hanno raccontato bene tutti i fatti secondo me qualcosa e’ stato secretato, e’ troppo facile dire che hanno preso la decisione sbagliata a liberare i pastori, ci sono elementi secondo me che mancano.
Potrebbe anche essere benissimo che sia veramente successo cosi, e che abbiano mal calcolato il tempo di fuga, ma sembrerebbe un errore troppo grossolano….
Potevano farli prigionieri e portarseli con se almemo finché possibile e mano in mano riconsiderare….ho..no!!
Al di là del fatto che si siano fatti sorprendere dai pastori (in territorio sconosciuto oltre che impervio è estremamente difficoltoso organizzare la copertura a 360 gradi con una pattuglia formata da quattro elementi), ho trovato molto strano il fatto che ad un certo momento il maggiore in grado non riesca a prendere una decisione tempestiva (anche errata ma tempestiva e netta) e si innesca una conversazione a quattro che nulla ha a che vedere con le modalità operative delle forze armate, men che meno quando queste si trovano in teatro di guerra. Mi spiego meglio: c’è chi dice di fare una votazione (!?!). Ma non siamo in democrazia, siamo in guerra! Il capo pattuglia decide senza mostrare esitazioni.
Per quanto riguarda il resto, credo che una volta scoperti dai pastori, l’operazione doveva intendersi annullata. La sola cosa da fare era a quel punto legare ed imbavagliare i pastori e raggiungere al più presto il punto più in alto per comunicare al JTOC il punto di rendez-vous con l’elicottero per l’esfiltrazione.
E’ ovvio che queste sono considerazioni di uno che ha visto il film; bisogna vedere nella realtà se le cose sono andate esattamente così, tuttavia il fatto che c’è stato un sopravvissuto mi fa pensare che la trasposizione sia abbastanza veritiera.
Semper fidelis e onore ai caduti
Le regole d’ingaggio sono estese anche ai corpi speciali e non prevedono in alcun modo il ferimento o l’uccisione di civili nell’area di operazione.
l’impegno bellico sono pianificati ed eseguiti per ottenere obiettivi militari assegnati da unità tattiche o task force supportate da analisti di intelligence che hanno il compito di raccogliere notizie e dati dalla cui elaborazione ricavano informazioni utili prima di ogni briefing
pre-missione.
L’attendibilità dei dati forniti prevede comunque delle variabili a seconda del terreno di scontro e in un area come quella dell’Afghanistan, sono veramente tante.
ln una missione di questo genere il silenzio radio è d’obbligo sino ai Rendez-vous concordati con il comandante in capo dell’operazione.
In aree montuose con condizioni tal volte impervie, la copertura radio-satellitare può risultare scarsa e in taluni casi anche assente ed è per questo motivo che si pianificano più contatti prestabiliti che hanno il compito di fornire la propria esatta posizioni in termini di latitudine e longitudine.
Non vi è stato alcun errore dal reparto impiegato nell’operazione tranne per le ormai note maledette circostanze avverse che si possono verificare contro un nemico ben armato, motivato ed addestrato alla guerriglia.
Chi va in missione ne è sempre consapevole
….Onore ai caduti…..
E dalla Somalia (c’ero 1sc89 battaglione folgore)che gli americani sottovalutano le forze che devono contrastare.
Non e detto che xke ti chiami zRanger Seal devi vincere Vietnam insegna.
I viet hanno vinto la guerra nei tunnel e nella giungla quando vai a casa altrui a combattere lui e il piu avvantaggiato.
In somalia uscivano da tutti i lati.
Benche il 9 fece un gran lavoro noi nn riuscivamo a controllare le vie laterali.
Comunque a parte questa considerazione copertura ci vuole copertura!!!!!!
dovevano lasciare un’altra squadra a supporto e con loro e col comando.
Per bin Laden l’hanno fatto quindi sottovalutare i talebani e stato un errore
Ho visto il film e conosco bene le forze speciali della marina militare americana e posso dire che quest’operazione é tutta sbagliata. Non è ammissibile mandare una squadra di Seals in territorio nemico senza copertura e senza poter chiedere aiuto. Grave purtroppo anche l’errore dei Seals che come si vede nel film decidono di riposare invece di stare svegli e tenere sotto controllo la situazione, scelta sbagliata che gli é costata la vita. Infine ammiro immensamente Marcus Lutrell che ha resistito e sopportato il limite del dolore umano patito in quei giorni, consiglio il film a tutti
Film bellissimo…il migliore…. comunque si..scelte sbagliate… credo e spero tutto vero dato che è stato raccontato dal sopravvissuto.. presente anche lui durante le riprese…. pace alle loro anime sacrificate per il loro paese di mm mm merda!?!
Nella foresta di Malmedy,nell’inverno del 1944 il Ten.Col.Joachim von Piper fece eliminare 343 americani,perché non poteva fare prigionieri.tre pastori in più o in meno che differenza faceva!
Non era la prima ricognizione che facevano ….