Diventare una Guardia Particolare Giurata
Dopo il discreto interesse destato dai nostri due precedenti post dedicati all’attività di prevenzione della pirateria marittima da parte di istituti privati, in cui ci si è dedicati all’analisi dei testi di legge relativi, abbiamo pensato che potesse essere interessante fornire alcune indicazioni circa l’iter da seguire per acquisire la qualifica di GPG (Guardia Particolare Giurata), requisito indispensabile per salire a bordo di una nave in qualità di addetto alla sicurezza anti-pirateria.
Innanzi tutto occorre premettere che la Guardia Giurata è un privato cittadino che possiede i requisiti utili al rilascio di un Titolo di Polizia e che viene autorizzato dallo Stato per tutelare esclusivamente i beni, mobili ed immobili di privati o enti anche pubblici, ma non ha il compito di tutelare le persone, compito che in Italia è di esclusiva competenza dello Stato ed in particolare delle Forze dell’Ordine.
La qualifica di guardia giurata particolare viene riconosciuta dal Prefetto a coloro che intendono esercitare un’attività di vigilanza e custodia su beni mobili o immobili, alle dipendenze di istituti di vigilanza autorizzati o di privati. In sostanza è l’istituto di vigilanza o l’azienda privata che inoltra alla prefettura la domanda di nomina a GPG per conto della guardia; in Italia non è previsto che la GPG possa essere un libero professionista, pertanto il primo passo per chi vuole affrontare questo tipo di professione dovrà essere quello di ricercare un istituto di vigilanza che intenda assumerlo.
Per il riconoscimento della qualifica di Guardia Particolare Giurata, l’aspirante deve possedere i requisiti di cui all’articolo 138 del
T.U.L.P.S. ; in buona sostanza dovrà possedere i requisiti psico-fisici, ma soprattutto dimostrare la sua “Buona condotta”.
Il Decreto del Prefetto di riconoscimento della qualifica ha validità annuale.
Successivamente all’ottenimento del decreto di Guardia Particolare Giurata gli interessati dovranno prestare giuramento nel Comune di residenza.
Il sito internet delle prefetture, come già accennato in questo post, sottolinea il fatto che “la domanda per il riconoscimento deve essere presentata alla Prefettura esclusivamente dal datore di lavoro (istituto di vigilanza o privato) del richiedente“.
Nel caso in cui l’aspirante Guardia Giurata dovesse svolgere la prestazione di servizio armato (come nel caso che stiamo esaminando) dovrà integrare la domanda con specifica richiesta per il rilascio del porto di pistola per difesa personale ed inoltre, qualora l’attività dovesse essere esercitata fuori dai confini provinciali occorrerà un ulteriore decreto della Prefettura-
U.T.G. territorialmente competente.
La richiesta di ottenimento del porto di pistola dovrà essere presentata, in questo caso, direttamente dalla guardia alla Prefettura / Questura corredata di tutta la documentazione necessaria (Certificati medici, certificazione di corretto uso e maneggio delle armi rilasciata da una Sezione del Tiro a Segno Nazionale, ecc.)
Inutile aggiungere che tutto questo iter procedurale prevede dei tempi non trascurabili che indicativamente vanno dai 90 ai 120 giorni per l’emissione del decreto di nomina, mentre per quanto concerne il porto di pistola, la cui domanda può essere inoltrata solo dopo il giuramento in Comune, occorre attendere i tempi burocratici di disbrigo della pratica, che la legge fissa al massimo in 120 giorni.
Pubblichiamo di seguito un “Vademecum Operativo”, pubblicato dal Ministero dell’Interno, che potrebbe rappresentare un utile e completo strumento informativo per chi volesse avviare questo tipo di attività:
Ottimo articolo Max , purtroppo però abbiamo degli istituti già esistenti che hanno tra l’organico del personale che per quanto riguarda requisiti fisici lasciamo molto a desiderare , cioè direi ,he prendono proprio cani e porci …. In attività “tattica” come la sicurezza a bordo il fattore fisico conta parecchio .
Direi che gli istituti che sì vorranno affacciare al lavoro di vigilanza marittima dovranno lavorare parecchio sulla selezione del personale cercando di bilanciare qualità fisiche e psichiche …. Non sempre il personaggio prestante e in grado di essere anche intelligente , e non bisogna avere dei Rambo esaltati a bordo ( l’incolumità del team e fondamentale ).
Tuttavia concordo sul da farsi per il percorso formativo .
Buongiorno Fabio,
sono assolutamente concorde con te sul fatto che molti istituti abbiano, tra le loro fila. personale con qualità fisiche che mal si conciliano con le specifiche necessità operative richieste per il particolare servizio da svolgersi a bordo delle navi; tuttavia, come giustamente segnali, l’aspetto fisico, come del resto il saper sparare bene, sono aspetti importanti, ma NON determinanti per il delicato compito di cui trattasi.
Risultano a mio avviso decisamente più importanti gli aspetti legati alla formazione tecnico-operativa, alle qualità caratteriali dell’operatore (ottimo equilibrio psicologico, spiccate capacità di saper prendere decisioni sotto stress), alla conoscenza della lingua inglese, ecc.
Speriamo che i corsi specifici, predisposti a livello ministeriale – previsti dal Decreto 28 dicembre 2012 n.266 – possano rappresentare un valido sistema di selezione.
Un saluto.
Max
Buongiorno, le gpg non vengono considerate perché non sono Pubblici Ufficiali e non hanno una preparazione militare.
Eppure ci sono corpi che pur non avendo delle basi di formazione militare come i Carabinieri sono Pubblici Ufficiali, vigili urbani diventati poi polizia municipale o questurini diventati poi polizia di stato cellerini diventati polizia penitenziaria, e nella loro personale oltre ad aver fatto un concorso all italiana non c è gente tanto meglio di quello in forza nelle g.p.g.
L istituti di vigilanza non hanno nessun interesse ad investire come non fa lo stato, per cui le gpg rischiano la vita sempre in turno da soli con nessun titolo e con il passare del tempo rimangono 4 livello sino alla pensione, a differenza dei Pubblici Ufficiali sempre in turno in coppia o di piu e con il passare del tempo aumentano il livello è tutti i benefici che nessuno dice