Ustica: è stato un missile
Oggi non potevamo non postare un intervento su questa notizia che da ieri sera viene ripetutamente diffusa dai media e dalla rete.
Sono passati 33 anni da quel lontano 27 giugno 1980, sono serviti più di trent’anni per accertare processualmente ciò che appariva chiaro fin dalle prime perizie effettuate sul relitto recuperato dalle profondità marine di Ustica e sui tabulati radar… quell’aereo fu abbattutto da un missile durante un’azione di guerra aerea… si, quella sera dell’80 sul Mediterraneo si combatteva una guerra.
La cassazione, ieri, ha stabilito definitivamente che lo Stato Italiano dovrà indennizzare i parenti delle vittime in quanto “è abbondantemente e congruamente motivata la tesi” del missile e che il sistema della difesa aerea non ha esercitato un controllo accurato degli spazi aerei italiani, non garantendo, di fatto, una cornice di sicurezza a tutela dei voli civili.
Con la sentenza 1871, depositata ieri dalla Terza sezione civile della Suprema Corte, sono stati infatti respinti i ricorsi con i quali il Ministero della Difesa e quello dei Trasporti volevano mettere in discussione il diritto al risarcimento dei familiari delle vittime della strage.
Questa sentenza aggiunge un ulteriore tassello al puzzle della verità che da ben 33 anni, con fatica, si sta cercando di completare; ma da subito è apparso un pazzle complesso, difficile da terminare, perchè 33 anni di depistaggi, omissioni, morti sospette, complicità e inerzie hanno irrimediabilmente distrutto e disperso diversi pezzi di questo rompicapo.
La sentenza di ieri, se da un lato ha creato un ulteriore squarcio nel “muro di gomma” che da sempre grava sulla vicenda, dall’altro ci lascia ancora con un certo amaro in bocca perchè dopo ben 33 anni si è riusciti, con fatica, a stabilire unicamente il nesso causale che ha portato alla strage, per dirla con altre parole, ad identificare “l’arma del delitto”, ma non ad individuare con certezza gli esecutori materiali e soprattutto il “movente”, la catena degli eventi che quella sera portò all’abbattimento di un areo civile con 81 persone a bordo.
Il fatto che ad oltre 30 anni di distanza le rogatorie internazionali rivolte agli stati che, quella sera, a vario titolo avrebbero potuto essere attori o testimoni di quegli sciagurati eventi, non trovino accoglimento ed al contrario vengano frantumate dal peso del segreto di stato, la dice lunga sulla gravità dei fatti di quel 27 giugno. Verità che ad oggi risultano ancora inconfessabili.
Chi ci darà la risposta definitiva? Chi – ma soprattutto quando – ci spiegherà perchè il 27 giugno 1980, sui cieli italiani, era in corso un’operazione bellica? Chi era l’obiettivo di quella missione? Perchè 81 persone innocenti, tra cui 11 bambini, sono morte quella sera sui cieli di Ustica?
Queste sono le risposte che potranno finalmente dare un minimo di pace ai parenti delle vittime e a tutti noi cittadini italiani, non i risarcimenti, che seppur dovuti, non potranno mai cancellare il dolore di una simile perdita.
Quanti anni dovranno ancora passare per avere una risposta a queste domande?
//
Commenti Facebook
Mah oramai è un segreto di pulcinella…
vi erano due forse aree quel giorno in esercitazione, una erano gli Usa, l’altra i Francesi.