Livello di prontezza: Giallo

Livello di prontezza: Giallo


Quest’oggi spenderemo due parole circa il livello di prontezza ed il codice colore di Cooper.

Jeff Cooper è considerato il padre delle tecniche di tiro moderne. Tenete Colonnello nel corpo dei Marines, ha combattuto la Seconda Guerra Mondiale e la guerra di Korea.
La sua storia diventa poi un susseguirsi di specializzazioni nel campo delle armi e delle tecniche di tiro. Uno dei concetti più importanti introdotti da Cooper è proprio il codice colore; tale codice schematizza gli stati mentali e gli atteggiamenti che portano un individuo ad affrontare un potenziale pericolo, dal quale potrebbe necessariamente difendersi mediante l’impiego di un’arma.
Secondo Cooper il codice si riferisce alle azioni che l’individuo dovrà intraprendere per risolvere una situazione potenzialmente pericolosa, passando da un livello all’altro della scala colore.

Un confronto potenzialmente mortale non è qualcosa che un persona si aspetta, e questo codice permette di avere una sequenza su cui lavorare per prepararsi ad affrontare situazioni di pericolo.


BIANCO: Ci si trova in uno stato completamente rilassato, inconsapevoli e impreparati. Condizione tipica di chi si trova nella propria casa, convinto di essere in una “bolla” di sicurezza inviolabile. Se attaccati in questo stato, l’unica cosa che potrebbe salvarvi è l’inadeguatezza e l’inettitudine del vostro aggressore. Quando sarete attaccati la vostra reazione probabilmente sarà “Accidenti! Non può essere che stia accadendo proprio a me!”.

GIALLO: Allerta rilassata. Non ci sono situazioni specifiche di pericolo. Il vostro stato mentale è: “Oggi potrebbe essere il giorno in cui dovrò essere costretto a difendermi”. Non ci sono pericoli specifici ma siete consapevoli che il mondo non è un posto amichevole e siete preparati a reagire se necessario. Usate i vostri occhi e le orecchie per individuare potenziali situazioni anomale nello spazio che vi circonda;  il vostro portamento deve segnalare a chi vi sta attorno che siete all’erta e pronti a rispondere ad eventuali atteggiamenti ostili. Dovremmo assumere questo stato ogni qualvolta siamo al di fuori della nostra abitazione e ci troviamo a contatto con il mondo esterno. Nel caso in cui doveste essere, attaccati la vostra reazione probabilmente sarà “Sapevo che un giorno sarebbe successo”. Potete vivere in questo stato per un periodo indefinito di tempo.

ARANCIONE: Allerta specifica. Qualcosa che non quadra ha attirato la vostra attenzione e siete concentrati su quella cosa. Qualcosa “non va” in una persona, in un oggetto o in una particolare situazione. Qualcosa potrebbe accadere. Il vostro stato mentale è: “Potrei dover reagire a breve”. La vostra arma è in fondina in questo stato. Potete vivere in questo stato per ore con facilità, tuttavia se il tempo di permanenza in questo stato dovesse aumentare il livello di stress potrebbe raggiungere soglie elevate con conseguente eccessiva stanchezza e perdita di concentrazione.

ROSSO: Molla del combattimento. La vostra “molla” mentale è: “Se quella persona farà “x” io la neutralizzerò.” La vostra arma potrebbe, ma non necessariamente, essere in mano.

NERO: Qualcuno aggiunge il colore nero. A questo punto state combattendo per la vostra vita, non si torna indietro. L’unica preoccupazione deve essere quella di infliggere quanti più danni possibile alla vostra minaccia con l’uso dell’arma allo scopo di far cessare ogni sua azione ostile. E’ crudo ma è così. L’unica cosa importante a questo punto è rimanere vivi.

Abbiamo accennato, parlando della condizione gialla, all’atteggiamento di prontezza che dovremmo assumere per comunicare inconsciamente a chi ci circonda che siamo pronti a reagire. Questo aspetto acquisisce una certa rilevanza, specie quando ci si riferisce a potenziali aggressioni da parte di “balordi” con finalità di scippo o rapina; è ormai dimostrato che, come in natura nel rapporto predatore-preda, il malintenzionato sceglie con cura la sua vittima individuandola tra gli individui che dimostrano, dal loro atteggiamento, maggiore debolezza o scarsa attenzione.

Per questo motivo la posizione che dovremmo assumere in condizione “gialla” dovrebbe comunicare essenzialmente questo “non sono una vittima potenziale, sono all’erta e pronto a difendermi, vuoi ingaggiare uno scontro con me?”.

Di fronte ad una persona, il corpo dovrebbe essere leggermente ruotato di tre quarti, per offrire un bersaglio con area minore al potenziale aggressore, sia nei confronti di un possibile impiego di armi da fuoco che di un eventuale corpo a corpo.

La posizione dovrebbe garantire la possibilità di assumere con prontezza una “guardia” da difesa, qualora necessario, abbasando rapidamente il baricentro per garantirsi maggiore stabilità in previsione di possibili spinte (finire a terra pregiudicherebbe in maniera sostanziale la nostra capacità di difesa).
 Le mani devono essere rilassate e poste dove possono facilmente essere efficacemente impiegate per difesa o offesa: davanti al corpo, sovrapposte sul petto, o sciolte accanto al corpo. Le mani non devono mai essere tenute in tasche o incrociate in quanto rallenterebbero l’assunzione di una posizione “operativa”. Nel caso si fosse armati, lo stato “giallo” non prevede l’estrazione dell’arma, ma la consapevolezza di poterlo fare nel prossimo futuro; è quindi necessario tenere una posizione che garantisca tempi contenuti per il raggiungimento dell’arma ed il suo eventuale approntamento.


Queste nozioni presuppongono un piccolo cambiamento della nostra posizione neutrale, ma se ci pensate bene lo stato d’animo che ne deriva è del tutto diverso.

Cooper tra le altre cose ci ricorda che:

“Il solo fatto di possedere un arma non vi fa armati….allo stesso modo che possedere una chitarra…non vi fa musicisti….”

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