Mali: il supporto italiano
Il supporto italiano alla missione in Mali.
Come anticipato in un nostro precedente post, alcuni giorni fa erano in via di definizione le modalità con cui l’Italia avrebbe dovuto fornire supporto alla missione in Mali per arginare l’avanzata degli estremisti islamici. Torniamo brevemente sull’argomento per aggiornarvi sulla situazione, all’indomani dell’intervento in Parlamento del Ministro della Difesa Di Paola, in cui l’Ammiraglio ha affermato: “C’è una situazione di emergenza che va affrontata oggi. È necessario un ampio concorso alle operazioni militari per fermare l’avanzata jihadista nel Paese“.
Infatti, è notizia certa, che ormai da alcuni giorni gli Stati Uniti, Gran Bretagna, Belgio, Canada e Danimarca stiano già operando con un ponte aereo per il trasporto delle truppe e dei materiali francesi dall’Europa all’Africa. L’Inghilterra sta addirittura ponendo in stato di readiness contingenti per l’aventuale supporto alle truppe francesi in teatro.
In cosa consisterà l’intervento Italiano ce lo spiega in poche righe una dichiarazione rilasciata dal Ministero della Difesa:
Nel ricordare che l’area subsahariana e del Sahel è contigua a quelle di nostro interesse strategico, il Ministro Di Paola ha spiegato che il nostro impegno potrebbe prevedere l’impiego, per la durata di due – tre mesi, di due aerei da trasporto C-130 e di un aereo 767 per il rifornimento in volo.
Un sostegno che si aggiungerebbe a quello degli istruttori militari (da 15 a 24 unità nazionali) nell’ambito della missione dell’Unione Europea.
Il supporto è quindi di tipo prettamente logistico e come sottolineato dal Ministro Terzi che ha dichiarato «Non è previsto nessuno spiegamento di forze militari italiane nel teatro operativo», non vi sarà pertanto per l’Italia alcun intervento militare diretto in teatro operativo.
Torneremo a fornirvi dettagli sull’argomento, quando disponibili.
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